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mercoledì 26 gennaio 2011

Le cene degli imperatori..."Erano solo gare di burlesque"



Dice la Follia:

E' assodato che non ci può proprio essere una cena piacevole senza il pepe della follia, tanto che se manca uno che faccia ridere con una pazzia vera o simulata, si manda a chiamare un buffone magari addirittura pagandolo o si adopera il talento comico di un parassita perchè scacci il silenzio e la tetraggine della cena con battute buffe e irragionevoli.
A che sarebbe valso, infatti, appesantire lo stomaco con tante leccornie, se anche occhi , orecchie e l'animo intero non si cibassero di risa, di canti, di scherzi, di battute e di barzellette?

Ma questo tipo di dessert  l'ho edificato io , dice la follia, io sola. Giocare a domino, fare brindisi, gareggiare a turno durante una cena, cantare col mirto in mano, ballare, l'ho inventato io per la salvezza del genere umano.
Eppure tutte queste cose sono fatte in modo che più insensate sono, più giovano alla vita umana che, se è triste, non merita neanche di essere chiamata vita. Ma per forza riesce triste se non elimini con questo genere di svaghi la noia che le è connaturata.

 Lascio ad altri riflettere se sia succulenta una cena senza questi piaceri: " Erano solo gare di burlesque"

Ci saranno forse però di quelli che sono indifferenti anche a questo tipo di piacere durante una cena e, si accontentano dell'affetto e della familiarità dei loro cari e dei loro amici.

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